lunedì 29 dicembre 2008

] FUTURISMO e PACE

apettando le prime notizie sul termine Avanguardia gli studenti alla prova con l'esame di stato si staranno chiedendo se con la guerra ha a che fare molto il termine o ci sono altri aspetti dello sguardo futurista che occorre riversare per annotare considerazioni che possano sviluppare profiquamente concetti storico-culturali, strumenti altrimenti detti, per svolgere discussioni di poesia, metrica, filologia, etimologia e stratificazione sulla stregua del metodo umanistico filologico poetico, di layers di trasparenza/opacità che talvolta attraverso le modulazioni proprie, si lasciano attraversare dalla curiosità dle lettore che indaga, interroga, si costringe ad un atletico sguardo profondo.

Spazio permettendo saranno gettate alcune analogie

> tendenza
> semisimbolismo filosofico/religioso
> geografia inattesa
> molteplicità linguistica
> pluralità metodologica
> epistemologia critica ed estetica
> oggettivizzazione del soggetto nel progetto
> laboratorio compositivo
> il disegno è il significato
> trasversalità acustico/visiva del carattere
> ricerca scientifica basata sui principi

tenendo conto che queste modalità sono sincretiche ci aspetta un'accozzaglia, invece il risultato è spesso una buona forma, una battaglia trattenuta, semmai simbolica... un'infiammazione di poetiche dopo un indigestione. Quello che vorrei dire è che detto così non sembra molto bellico: dove sono le armi dei futuristi, negli slogan? dove gli emblemi? la costruzione dello spazio della pagina è equilibrato sulle risorse della denotazione, ma simbolica, linguistica. Dove sono le guerre dei futuristi? Nelle piazze? Certo come molti intellettuali e artisti anche questi nostri partecipano alla visione generale delle tendenze di governo, quà e là contraddetto da simmetriche disillusioni. Mi chiedo se 1909-2009 si possa scoprire qualche immedesimazione con principi sincretici meno propagandistici, che volgono alla sacralizzazione e alla ricerca storico culturale ogni sforzo: certo non è la pace intesa come noia, ennui, ma nemmeno un doppione di una ricetta strozzata e devastante come quella che si è messa in moto vent'anni dopo su tutt'altri fronti del gusto e del giudizio. Ho messo queste due giocose intitolazioni per riverne i termini nella speranza che l'archivio internazionale di rovereto rimetta al testa a posto e approfondisca le proprie direzioni di ricerca.

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